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Divampante fulgore

Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio
Ch’ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?

‘Dopo aver realizzato un libro sull’Etna e i vulcani da remoto, a causa della pandemia, ho iniziato i miei viaggi di esplorazione della Montagna e dei suoi paraggi. Le mie esperienze con il vulcano, il suo contesto e i suoi abitanti, hanno fatto orientare la mia ricerca su quello che all’inizio pensavo fosse un senso di sacralità, poi ho invece capito essere l’energia che luoghi come questi hanno. Qualcosa al di là delle connotazioni iconografiche e religiose.

Ho capito che l’energia di cui tutti parlano e che molti come me avvertono è una laica spiritualità, che si avverte in ogni luogo dove Madre Natura si manifesta così prepotentemente da influenzarne le popolazioni fino alla creazione di leggende e credo, letterature e scoperte scientifiche. Sì, perché ho capito, grazie agli scienziati che ho incontrato, che non è una cosa da cui le persone di scienza sono esentate. In loro si manifesta attraverso la curiosità, la stessa che anima le mie ricerche: il senso di meraviglia, uno dei motori più forti degli esseri umani. Come rendere, quindi, questa energia che tutto permea, con le mie foto?

Ho eliminato qualsiasi rappresentazione retinica del vulcano, ho evitato le foto che ci si aspetterebbe, ho ricreato paesaggi, anche, seguendo leggende, mitologie e tracce delle conoscenze scientifiche di cui mi sono nutrita. Mentre procedevo nel reperimento delle foto, mi sono accorta di trovare in esse forme che si richiamano, di star costruendo un racconto che è un gioco di rimandi, citazioni e tautologie. Similmente agli archetipi, che riemergono in modi che si somigliano nei miti e nei racconti, nella storia dell’umanità, anche la mia storia si compone di forme che riemergono, citandosi. Come il libro predecessore di questo progetto è stato ‘una ricerca che potenzialmente potrebbe non essere mai finita’, ho capito che anche questo progetto potrebbe non finire mai, perché ‘infinita’ mi è sembrata la Montagna e i significati che è in grado di generare. Probabilmente l’infinito appartiene ai vulcani e agli esseri umani, forse, è concesso solo di arginare e catalogare questi significati sempre nuovi e sempre vecchi, come gli archetipi che generano, esattamente come le terre vulcaniche, antiche e nuove allo stesso tempo’.

Il progetto intero è composto da foto realizzate appositamente da Pierini, alcune costruite in sede di post produzione, altre ricreate con dei modellini, altre realizzate sul territorio; un Erbario del vulcano disegnato a carboncino; fotografie scientifiche abbinate alle testimonianze di chi abita nei pressi del vulcano. C’è anche un almanacco vulcanico: una raccolta di foto e memorabilia varie a tema vulcani che da due anni, Pierini sta ricevendo spontaneamente dalle persone.

Biografia

Valeria Pierini, fondatrice di Incontri di fotografia, è un’artista fotografa laureata in comunicazione di massa.

La sua ricerca artistica si muove traendo ispirazione dalla letteratura, dalla filosofia e dallo storytelling. Negli ultimi anni sta ponendo molta attenzione alla docu-fiction, unendo materie scientifiche, letterarie e antropologiche.

Ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero, tiene corsi e workshop, per adulti e ragazzi, in associazioni scuole ed università. I suoi lavori sono stati selezionati in molti concorsi e festival nonché ampiamente pubblicati.

Le sue opere sono collezionate in Italia e all’estero.

www.valeriapierini.it