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L'angolo di Art'è

Find yourself beyond the labyrinth

Find yourself beyond the labyrinth

“Find yourself beyond the labyrinth” vuole trattare i temi della perdita e del relativo labirinto che da questa deriva. Un progetto che nasce dall’esigenza di raccontare me stessa, spiegare cosa si è creato dentro di me, dopo la morte di mio padre, e quale via d’uscita ho trovato. E’ l’unione di fotografie (parte visiva) e poesie (parte letteraria) scritte da me, che anticipano e/o introducono lo spettatore al racconto. Una visione personale della perdita e rinascita, diventata poi la tesi del mio percorso di formazione di questi ultimi anni, che mi ha fatto conoscere più da vicino il mondo della moda, un meraviglioso universo che mi ha sempre affascinato e che ha inevitabilmente influenzato il mio sentire.

Anime turbate
Perse senza luce fuori dal tunnel
Analizzando problemi che non sono nostri
Ma che ci appartengono
Anime perse in quel velo di ingenuità
Bloccate.
I pianti, le risate, lo sguardo perso nel vuoto in attesa di qualcosa
Lungo sembra il cammino
Breve nella nostra mente

Ruoto la testa per cercare l’uscita
il passato mi insegue
e non dovrei voltarmi.
ma tocca la mia spalla
e sussurra il mio nome.

Brividi lungo il corpo per i sensi di colpa che ci assalgono
Indiscusso il modo per risolverli
Per sistemare
Per sistemarci.

Graffi sulla pelle
indelebili come te
amo i graffi
quelli che mi hai lasciato.
sono forti
sanguinanti
ma sono nostri
perché mi ricordano te.
Oggi è dura,
come tutti i giorni.
Hai fatto uscire il sole,
bacia la mamma
come baci me adesso,
continua a farlo
per il resto della mia vita.
non ci sono più lacrime da versare
ma so, che un giorno torneranno
e sarà quel giorno
che io
sprofonderò con te.
Manca il fiato e non
è il fumo che mi hai lasciato.
brucia la spalla e non
è il tocco della tua mano.
E’ il sole
quel sole che
oggi per il tuo
compleanno risplende
in cielo più forte che mai.
Tremano le mani
vorrei che fossi qui
oggi e per sempre .
E poi ci sono loro,
quei brividi lungo il corpo.
Quei brividi freddi
che ti fanno ribollire il sangue.
E poi c’è il vento
come se tutto questo strazio
dovesse andar via,
lontano da me
lontano da noi.
Scrivo per paura di dimenticare,
di dimenticarmi di te.
I baci la mattina,
lo stuzzicarsi,
mi manca ogni giorno.
Tra panni stesi,
turisti per le strade
e lui steso sul letto
io penso a te.
L’unico uomo che mi ha mai amato
e l’unico a farmi cosi male.
Hai lasciato un vuoto enorme dentro di me,
nulla è più normale
e neanche io.
In questo mondo barbarico tu dove sei?

Biografia

Eleonora Cravagno nata a Catania nel 1998, si accosta alla fotografia fin da piccola grazie al padre e al nonno. Inizia poi a fotografare all’età di 16 anni, dopo la morte del padre. Frequenta corsi di fotografia nella sua città comprendendo da subito che quella che sembrava una passione, un bisogno di esprimere se stessa attraverso le immagini, diventava ogni giorno di più quello che voleva fare nella vita. Una volta maggiorenne decide quindi di frequentare l’Istituto Europeo di Design a Roma e Milano per specializzarsi meglio sul campo. Adesso sta continuando gli studi con un corso di specializzazione in Fashion Photography presso lo IED di Milano. Alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati su PhotoVogue e il suo progetto Find yourself beyond the labyrinth sul quotidiano online Newsicilia.

La sua vita è un servizio fotografico perpetuo, tutto gira intorno a quell’idea fissa: quando viaggia – la sua passione più grande – sceglie sempre luoghi visivamente stimolanti. Li visita e li fotografa in prima persona. La sua mente associa tutto ciò che vede o fa, cercando poi di tradurre in immagini tutte le sue emozioni. Queste le ispirazioni da cui nascono i suoi shooting dove libera anche l’immaginazione senza porsi limiti.